Cos’è la Canapa

Parlando di coltivazione idroponica non possiamo non citare una delle specie che può avere più sviluppi nelle colture in acqua: la canapa sativa.

I motivi per cui far crescere questa pianta affascinante possono essere i più svariati: l’impiego tessile, in cui il nostro paese è stato uno dei maggiori produttori, i nuovi usi industriali, ad esempio la bioedilizia, gli impieghi alimentari dei semi, che hanno proprietà nutritive davvero sorprendenti, il discorso ricreativo e quello terapeutico.

L’Italia e in particolare l’Emilia Romagna, ha una grande tradizione come paese coltivatore di canapa, da diversi secoli. Infatti già gli antichi romani erano coltivatori di canapa e per le repubbliche marinare le fibre di canapa erano un materiale cruciale, impiegato nella produzione di cordame nautico e di vele. La coltivazione si è protratta fino agli anni 30. Il proibizionismo degli ultimi decenni non può quindi cancellare secoli di storia.

Vuoi conoscere le varietà di Canapa esistenti, abbiamo scritto una guida ad hoc.

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La pianta di canapa dal punto di vista botanico

La canapa sativa è un sotto gruppo della specie canapa o cannabis, cui appartengono anche canapa indica e canapa ruderalis. Questa specie appartiene alla famiglia delle piante cannabinacee, che a sua volta fa parte dell’ordine botanico delle urticali.

Nella famiglia delle piante cannabinacee oltre alla cannabis troviamo il luppolo, coltivato in particolare per la produzione di birra, e alcune specie tenute spesso in giardino come ornamentali, per esempio il luppolo del giappone, oltre a varie specie infestanti diffuse in natura come piante selvatiche.

La canapa è una specie erbacea a ciclo annuale, che si caratterizza per un alto fusto dallo sviluppo verticale, raggiunge in genere i 2 o 3 metri di altezza.

Esistono diverse centinaia di specie di canapa, alcune sono autoctone di diverse zone e sono il risultato di incroci e impollinazioni avvenute in natura, altre sono state selezionate negli anni. Recentemente, per via dei risvolti commerciali e della crescente importanza dell’uso terapeutico della cannabis, sono state selezionate moltissime varietà nuove, moltiplicandone il numero.

Impollinazione della canapa

In origine si tratta di una specie dioica, ovvero che presenta piante femminili e piante maschili, con fiore differenziato, che si impollina tramite vento o altri agenti che consentono al polline del fiore maschile di raggiungere e fecondare l’apparato riproduttivo presente nel fiore femminile.

Negli anni però la coltivazione ha portato a selezionare anche varietà monoiche, in cui i fiori sono ermafroditi e possono arrivare a seme senza bisogno di un impollinatore, cosa che comporta evidenti vantaggi nella gestione agricola della coltura.

Sono proprio le infiorescenze ad avere le maggiori proprietà e quindi a interessare particolarmente il coltivatore.

Le foglie di cannabis

La foglia della canapa sativa è molto caratteristica per forma e aspetto, è diventata un’icona simbolo e per questo viene riconosciuta anche da tutti, perfino da chi non sa nulla di botanica. Sono foglie di un bel verde intenso tipo smeraldo, picciolate, composte da diverse foglioline lanceolate, dal margine generalmente seghettato.

THC e CBD

Una delle caratteristiche che rende particolarmente richiesta e interessante la cannabis è senza dubbio il contenuto di due elementi cannabinoidi che hanno effetti sull’organismo umano: CBD e THC. A dire il vero nella canapa abbiamo oltre 600 sostanze chimiche, di cui 140 cannabinoidi, ma senza dubbio THC e CBD sono i più importanti e i più conosciuti.

Il THC è il tetraidrocannabinolo, una molecola con effetti piscotropi e terapeutici. Il suo contenuto è variabile nelle diverse varietà di cannabis. Per legge la coltivazione legale norma che il contenuto di THC deve essere inferiore allo 0,2% (canapa industriale).

Il CBD è il cannabidiolo, ha effetti terapeutici nell’interazione col sistema nervoso e col sistema immunitario dell’organismo umano.

A dire il vero parlando degli effetti terapeutici della canapa sativa bisogna considerare l’intero fitocomplesso ossia tutte le molecole in essa presenti, sarebbe riduttivo fermarsi a questi due elementi, per quanto essi abbiano straordinarie proprietà.